Tutti gli articoli di Rapsodia mitologica sono collezionati qui
Dopo aver scoperto tutto sulle origini mitologiche di Megara e sulla modernità della sua controparte di casa Disney, oggi parliamo del mito di Filottete, nel film Disney satiro e guida del giovane Eracle.
Di lui scrissero, in tre poemi oggi perduti, i tre grandi del teatro tragico greco Sofocle, Eschilo ed Euripide, ma chi era Filottete nel mito greco?
Il mito di Filottete
Filottete era il figlio di Peante, un abilissimo arciere che aveva fatto parte dell’equipaggio degli Argonauti, di cui ti ho già parlato qui.
Anche lui notevole con l’arco, Filottete era anche l’erede e custode delle frecce avvelenate di Eracle: secondo una versione del mito, le aveva avute dall’eroe stesso dopo giuramento di non rivelare il luogo della sua morte.
Filottete dapprima mantenne il giuramento ma poi, pressato dalle domande, si recò sulla cima del monte Eta e battendo il piede su di esso rivelò ove il grande Eroe era stato sepolto.
Partito per la guerra di Troia con sette navi di abili arcieri, Filottete venne morso proprio al piede da un serpente; durante uno scalo all’isola di Lemno.
La ferita era tanto purrulenta e maleodorante, e lui se ne lamentava a tal punto che Odisseo a convinse gli altri re ad abbandonarlo sull’isola.
Filottete a Troia
Dopo dieci anni di guerra, una profezia indicò ai Greci che solo il figlio di Achille, aiutato da colui che possedeva le frecce avvelenate di Eracle; avrebbe potuto vincere la guerra.
Cosi Odisseo dovette tornare a Lemno di gran carriera per recuperare il povero Filottete.
Filottete fu quindi portato alla spiaggia di Troia dove venne affidato alle cure di uno dei figlii di Asclepio, il giovane Macaone.
Si narra che per curarlo, Apollo in persona fece cadere Filottete in un sonno profondo, mentre Macaone asportava le carni morte, applicandovi sopra una pianta curativa tramandatagli dal padre e dal Centauro Chirone.
Questo intervento fa di Filottete il primo esempio di un’operazione chirurgica sotto anestesia!
In seguito, Filottete combattè valorosamente contro i Troiani, mietendo molte vittime fra le quali lo stesso Paride, colpito da una delle sue frecce avvelenate.
Da Eroe a Satiro nel film Disney
Il Filottete Disneyano recupera il legame fra l’eroe e Eracle, ma riscrive in buona parte la sua storia, rielaborandone gli elementi e i personaggi.
Ercole trova in effetti Filottete su un’isola e questi da prova di aver conosciuto non solo Odisseo ma anche Achille.
Non, però, come compagni del viaggio verso Troia, ma semplicemente come aspiranti eroi che lui aveva addestrato, vanamente, in passato.
Filottete non appare come eroe ma come allenatore di eroi. Inoltre non è un essere umano, ma un satiro! Perchè?
Perchè la Disney ha fatto di Filottete un Satiro?
Può giungere in nostro aiuto pensare al fatto che la scelta dell’interprete di filottete fu Danny DeVito, noto per la sua abilità di interpretare personaggi dai caratteri cinici e approfittatori.
Personaggi che, per i canoni Disney, non figurano come perfettamente positivi, adatti a un eroe canonico come poteva essere Ercole o Achille. La Disney, quindi, non era interessata a fare di Filottete un eroe come nel mito greco.
Regredendolo al rango di subumano, la Disney rende più giustificabile l’isolamento sociale subito da Filottete (il suo abbandono sull’isola) e una serie di atteggiamenti irosi, carnali –la sua attenzione per le belle donne- terreni e cinici, permettendogli anche di figurare come una buona spalla comica.
Filottete non è umano, ma chiaramente tiene alla considerazione degli umani: la sua attività è quella di allenatore di Eroi, e il suo sogno è allenare un eroe tanto abile e possente da poter colpire l’umanità e farlo riconoscere come “il ragazzo di Fil“.
A differenza del centauro Nesso, il personaggio di Filottete è positivo e umano, quasi paterno e leale nel restare a fianco dell’eroe anche nel momento di difficoltà.
Non a caso, il finale per lui è lieto.
Filottete realizza un sogno covato a lungo, vedendo Ercole inscritto nelle stelle e riuscendo finalmente ad essere stimato dagli esseri umani recuperando la dignità che sente di meritare.