Oggi ti parlerò dell’iconografia e di come potrai riconoscere a colpo d’occhio Ares, signore della guerra.
Come riconsocere Ares
Bellicoso e furente, Ares era per i greci un Dio di cui diffidare: esaltato dalle violenze e dalle crudeltà della guerra, meglio ancora se inaspettate, era temuto per la sua sete di sangue.
Ares viene rappresentato come un giovane aitante, spesso armato di lancia o spada e dotato di elmo e scudo. Può essere rappresentato nudo o in armatura, e spesso porta sulle spalle un pesante mantello.
Ares possedeva una quadriga dai finimenti d’oro i cui cavalli, immortali e dall’alito di fuoco, rispondevano ai nomi di Ardente, Divampante, Strepito e Orrore.
Tra gli animali sacri troviamo il cinghiale, il picchio e il cane: proprio quest’ultimo animale gli era sacrificato a Sparta per propiziare gli esiti di una guerra. Molti altri animali a lui sacri sono volatili, come il barbagianni, l’avvoltoio e il gufo reale.
Da Ares a Marte
Trasposto dai Romani nel Dio Marte, Ares assunse una connotazione più pacifica per i popoli italici che permise al suo culto di essere venerato più di quanto non lo fosse quello greco, tanto da diventare il padre mitico del primo Re di Roma, Romolo, seducendo la vestale Rea Silvia (ricordi? te ne ho parlato qui!)
Tra gli animali sacri a Marte, oltre a quelli ereditati dall’Ares greco, si aggiungono il Lupo (e la lupa, che allattò i gemelli Romolo e Remo), il cavallo e il toro.
Le matrone romane gli associarono anche il gallo e ne sacrificavano uno in suo onore il primo giorno del mese a lui dedicato (Marzo) che, fino alle riforme del calendario di Giulio Cesare, era anche il primo giorno dell’anno.
In quali scene potremmo riconoscere Ares?
Ares viene anche rappresentato nelle sue contese con Atena o svariati eroi Greci, che riescono di solito a sconfiggerlo grazie all’uso dell’astuzia e della strategia.
Oltre che per lo spirito battagliero, Ares/Marte è noto per i suoi amori passionali, primo fra tutti quello con la Dea Afrodite.
Non sono rare, quindi, rappresentazioni di Ares in compagnia delle sue amanti, Dea dell’Amore compresa.
Una scena che di certo ha goduto di una buona fortuna artistica è quella di Ares e Afrodite scoperti e catturati da Efesto durante il loro atto amoroso.
Se vuoi imparare a riconoscere altri Dei, torna indietro all’articolo sull’iconografia per trovare l’indice.