Bath è una città dell’Inghilterra, posta al Sud Ovest del paese, nella contea del Somerset. Patrimonio mondiale dell’UNESCO, la città di Bath si differenzia dalle altre città del Regno Unito. Qui, infatti, sono presenti delle terme d’epoca romana, nonché uniche terme naturali dell’isola. Intorno al 60-70 d.C., infatti, i romani costruirono in città delle terme. Ma qual è la storia dietro di queste?
La città di Aquae Sulis
Sebbene i rapporti con Roma erano di gran lunga precedenti, la conquista della Britannia e la sua annessione come provincia dell’Impero inizia nel 43 d.C., sotto l’impero di Claudio. Probabilmente sono arrivati nell’area di Bath qualche anno dopo, considerato che i lavori della Fosse Way sono iniziati nel 47 d.C. circa. Inizialmente un fossato – Fossa, appunto – probabilmente per scopo difensivo e riempito come strada vera e propria successivamente, la Fosse Way era una strada romana che collegava Exeter a Lincoln, passando proprio per Bath. Ad oggi si ritiene che la Fosse Way, per la sua caratteristica difensiva, si possa considerare un primo provvisorio confine delle prime conquiste romane.
Tuttavia, proprio la presenza della Fosse Way ci aiuta a collocare l’insediamento di Bath nella prima fase dell’espansione romana in Britannia. La città prendeva all’epoca il nome di Aquae Sulis, Acque di Sulis, in onore della Dea Sulis. I lavori delle terme sono incominciati intorno al 60 d.C., ma probabilmente sono terminati un decennio più tardi.
Ad attrarre i romani era la presenza di una fonte d’acqua calda naturale, che i Celti veneravano come altare della Dea Sulis. Questa fu poi rapidamente assimilata a Minerva, a cui i romani dedicarono il sito. Il centro di Aquae Sulis era altamente popolare in epoca romana, per poi perdere importanza nel corso dei secoli. Le stesse terme sono state riscoperte soltanto nel tardo diciannovesimo secolo, motivo per cui si estendono al di sotto del piano stradale odierno.
Le terme romane di Bath
Una volta entrati nelle terme si ha direttamente accesso alla Terrazza, decorata con statue del diciannovesimo secolo raffiguranti imperatori romani. Sebbene il primo impatto è comunque notevole, quel che si vede dalla terrazza non è altro che un quarto di tutto il sito archeologico, che vanta fra le altre cose una grande vasca d’acqua calda, i resti di spogliatoi e sale dedicate alle terme.
Vi è anche un museo che espone tutta una serie di reperti di epoca romana, ritrovati tanto nel sito delle terme quanto nell’area di Bath. Una curiosità è la collezoine di Beau Street Hoard, circa 17.000 monete d’epoca romana scoperte soltanto nel 2007. Ma sono presenti tutta una serie di oggetti di uso quotidiano, è da segnalare che le terme romane erano un sito religioso anche grazie all’antistante Tempio di Sulis Minerva.
Fra questi oggetti vi sono anche le Defixiones, testi spesso contenenti preghiere o maledizioni, incisi su piombo. Chi visitava le terme romane lanciava la propria Defixio all’interno della Fonte Sacra dove dimorava la Dea, lasciando a questa la propria preghiera o, più spesso, maledicendo chi aveva loro fatto del male. Oltre le Defixiones, ad ogni modo, numerosi oggetti venivano riversati nella Fonte come offerta alla Dea.
La Fonte Sacra è ancora attiva. L’acqua raggiunge una temperatura di circa 45°C e continua a scorrere ancora dopo migliaia di anni, fornendo circa 1.170.000 litri d’acqua giornalmente. Già in epoca romana, ad ogni modo, l’acqua della Fonte era poi drenata e raggiungeva il fiume Avon. Curiosità: ancora oggi sono in parte utilizzati i metodi di drenaggio dell’epoca.
Sulis Minerva
Antistante alle terme, vi era il Tempio di Sulis Minerva, centro del culto di Aquae Sulis e dedicato alla patrona della Fonte. Si trattava di un Tempio costruito in stile classico, cosa piuttosto insolita per la Britannia, ed è considerato più o meno contemporaneo alle terme. Una particolarità del sito di Bath era inoltre la presenza del Tholos, un tempio di forma circolare normalmente costruito nelle province orientali o in Gallia e unico presente in suolo inglese e che era costruito confinante con il Tempio.
Una testa di bronzo raffigurante Sulis Minerva ci lascia intendere che probabilmente un tempo vi era nel tempio una statua della stessa Dea – ma chi era in realtà Sulis Minerva?
Come detto, ai tempi dei Celti la fonte di Bath era sacra alla Dea celtica Sulis. Di essa abbiamo poche notizie, in realtà appare raramente al di fuori del contesto di Bath. La sua figura è stata ricostruita rappresentandola come una Dea Madre che dona la vita, ma che è anche dispensatrice di maledizioni.
Quando i Romani arrivarono a Bath, sincretizzarono ben presto la figura di Sulis con Minerva. Incoraggiarono i Celti a venerare la figura di Sulis Minerva, e questa sovrapposizione aiutò non poco la coesistenza fra i due popoli nella città di Bath, e l’adattarsi dei Celti alla cultura romana e ai suoi costumi.