Oggi ti parlerò dell’iconografia e di come potrai riconoscere a colpo d’occhio Dioniso, signore del vino.
Come riconoscere Dioniso?
Dioniso è un Dio molto particolare: era associato in epoca arcaica alle piante (nello specifico, alla loro linfa vitale) ma col tempo divenne anche il Dio dell’ebrezza, del vino, dell’estasi, del delirio dei sensi.
Si tratta di un Dio selvaggio e doppio, a tratti comico e a tratti tragico, divino e animalesco, in parte eroe e in parte divinità.
Oggi potremmo dire che rappresenta la scintilla dell’istinto, che da sempre vive in ognuno di noi.
E’ associato alla follia ma anche all’estasi mistica, alle arti teatrali, alla danza, ed alla musica.
Dioniso è spesso rappresentato glabro e vestito con pelli di animali, soprattutto di fiere selvagge come il ghepardo o la pantera.
Famosissimo è il suo legame con la vite, pianta cara al Dio e che ne fece il patrono del vino e della vendemmia. Per questa ragione, anche l’uva è spesso raffigurata al fianco del Dio.
Un’altra pianta a lui legata è l’edera, di cui Dioniso è spesso incoronato.
In particolare, sembra fossero associate al Dio alcune tipologie di Edera ricche di sostanze psicotrope, che venivano assunte facendo macerare le foglie nel vino.
Poichè questo vino andava anche bevuto, un altro attributo tipico di Dioniso è la sua coppa, chiamata Kantharos. Attributo a lui sacro è infine il tirso, un bastone nodoso ricoperto di edera e con una pigna sulla sommità.
In quali scene ritroviamo Dioniso?
Dioniso è spesso rappresentato in scene agresti, durante le processioni o i rituali a lui dedicati.
Questo corteo, chiamato Tiaso, è di solito composto da satiri, sileni e fauni e dalle baccanti, le sacerdotesse di Dioniso: tutti ballano, cantano e bevono sfrenatamente, con i partecipanti che si abbandonano talvolta a pratiche sessuali o orgiastiche.
In questo tipo di opere, puoi riconoscere Dioniso perchè è spesso rappresentato in carro o in trono al fianco della sua sposa Arianna.
Un’altro fortunato mito legato a Dioniso è quello della sua nascita.
La variante più accreditata lo vuole figlio di Semele, una delle molte fanciulle che subirono tremende vendette da parte di Era per aver giaciuto con Zeus. Ricordi? Te ne ho parlato qui.
Soprattutto nei vasi greci non è raro vedere Dioniso indossare una maschera, segno inconfondibile della sua duplicità, ma anche del suo legame stretto col teatro.
Nei rituali della vendemmia Dioniso era raffigurato da una maschera, che però non veniva indossata, anche a causa delle sue notevoli dimensioni.
La maschera stessa era la rappresentazione del Dio, e non il volto celato dietro di essa!
Se vuoi imparare a riconoscere altri Dei, torna indietro all’articolo sull’iconografia per trovare l’indice.