La Llorona (“la piangente”) è uno spirito tipico del folklore dell’America Latina, le cui origini cambiano spesso a seconda del luogo.
La tradizione più diffusa racconta di una storia d’amore fra una donna e un gentiluomo dall’inizio felice, la coppia convola presto a nozze e dall’unione nascono due figli.
Ma l’idillio è destinato a finire ben presto, poiché un giorno l’uomo abbandona la moglie, lasciandola per sposarsi un’altra donna.
Scoperto il tutto, la donna impazzisce dal dolore e affoga i due figli nel fiume vicino alla città, per poi togliersi a sua volta la vita.
Da allora ogni notte la Llorona vaga alla ricerca dei suoi figli, non capacitandosi del gesto compiuto e piangendo continuamente per la propria perdita, accompagnando spesso il proprio pianto con urla sovrumane in grado di gelare il sangue nelle vene.
Talvolta la Llorona è vista non solo come uno spettro che terrorizza chiunque incontri ma come una vera e propria minaccia: alcune versioni la vogliono intenta a rapire bambini, confondendoli con i propri ormai persi da tempo.
La Llorona viene spesso affiancata e paragonata a figure del folklore e della mitologia europea. L’urlo straziante è spesso paragonato alle banshee irlandesi e scozzesi (ne parleremo la prossima settimana!), ma la sua storia – o almeno, la versione più diffusa – è sovente paragonata a quella di Medea.
Entrambe due mogli ripudiate, entrambe commettono un crimine efferatissimo nei confronti dei propri bambini. Ne abbiamo parlato approfonditamente nell’articolo su Medea e Circe.
Per la Llorona, noi abbiamo trovato un paragone alla mitologia greca che forse è ancora più calzante di Medea: Lamia.
La sfortunata Lamia appare infatti nella nostra lista delle sette amanti di Zeus che hanno subito le peggiori vendette di Era, che le uccise tutti i figli. Leggendo la sua storia, è impossibile non pensare che il suo destino sia comune alle versioni più spavendose della leggenda della LLorona!