Sailor moon è un manga, o fumetto giapponese, edito da Naoko Takeuchi nel 1991. Il fumetto è ampiamente conosciuto anche in Italia, dove conta due versioni animate, diversi film e una valanga di prodotti correlati. Esiste qualche rapporto fra questa serie e la mitologia greca?
Quando, negli anni ’90, la serie animata approdò in Italia fu per me un vero e proprio colpo di fulmine: non potevo perdermene un episodio!
In quelle supereroine al femminile era davvero facile identificarsi: le puntate erano fatte di battaglie epiche e poteri speciali, ma anche della vita di tutti i giorni di una normale studentessa, alle prese con i voti scolastici, lo sport, le amicizie, la famiglia e i primi amori.
Tutto questo è fantastico, ma cosa c’entra Sailor Moon con la mitologia greca?
Nel prendere spunto per creare i suoi personaggi, Naoko Takeuchi ha attinto non poco a svariati miti e leggende di tutto il mondo: in particolare, si possono osservare precisi riferimenti al folklore e allo spiritismo giapponese, all’esoterismo e alla mitologia greco-romana.
In questa serie di articoli, potrai scoprire i legami e le analogie che avvicinano la mitologia alle guerriere Sailor, nonchè ai loro amici – e nemici.
Cominceremo, com’è ovvio, dalla protagonista e dalla sua storia d’amore.
Una piccola nota per i più precisi: utilizzerò da qui in avanti i nomi dati ai personaggi dall’adattamento italiano alla serie televisiva degli anni ’90, essendo questi quelli più noti al grande pubblico, ma non mancherò di segnalare anche i nomi originali.
La guerriera della Luna
La protagonista di Sailor Moon è Usagi Tsukino, in terra nostrana ribattezzata Bunny (che, come Usagi in giapponese, significa coniglio).
Bunny è una normale studentessa delle scuole medie, un po’ pasticciona e tendente a sognare ad occhi aperti. Non brilla a scuola e per i suoi pessimi voti e il suo carattere pigro viene spesso sgridata dalla madre e presa in giro da Marzio (Mamoru Chiba), un liceale che incontra spesso nei pressi della sala giochi di quartiere.
Scopriamo presto che Bunny ha un forte codice morale e non esita a intervenire quando si trova di fronte a un’ingiustizia: così fa, ad esempio, quando incontra dei bambini che stanno maltrattando una gatta.
Salvata la gatta, Bunny scopre con sua sorpresa che l’animale… parla! La gatta, Luna, le affida una missione: aiutarla a rintracciare la principessa lunare Serenity. Per compierla, le dona una spilla magica che le permette di trasformarsi in Sailor Moon. I poteri di Sailor moon derivano dalle energie della Luna e, grazie a oggetti specifici, è capace di canalizzarli per combattere o cambiare il proprio aspetto, proprio come sanno fare gli Dei greci. Ricordi? Ne abbiamo parlato qui.
I suoi nemici sono dei mostri demoniaci, inviati sulla terra dal Regno delle Tenebre con il compito di rubare le energie degli esseri umani. L’obiettivo finale è usare l’energia raccolta per risvegliare la loro regina, un’entità dormiente chiamata Metallia.
L’amore fra Serenity e Endymion
Sailor Moon viene spesso aiutata nelle sue battaglie da Milord (Tuxedo Kamen), un uomo in smoking che interviene sempre quando lei è in difficoltà.
Si scoprirà, nel corso della storia, che Sailor Moon è proprio la reincarnazione della principessa perduta e che Milord, sotto i cui panni si cela il liceale Marzio, fu un tempo il suo innamorato, il principe terrestre Endimyon.
In un tempo remoto i due, come Romeo e Giulietta, avevano condiviso un amore tragico: lei principessa lunare, eternamente giovane e bella, lui un principe terrestre e pertanto mortale.
Queste profonde differenze fomentarono una guerra tra i due regni, e a farne le spese furono proprio Serenity e Endimyon: lui venne ucciso nel tentativo di proteggerla e lei, sopraffatta dal dolore, si suicidò sotto gli occhi della madre, la regina. Fu quest’ultima, sacrificando la loro vita, a permettere ai due innamorati di reincarnarsi sulla terra, per potersi un giorno ritrovare di nuovo.
La loro storia, tuttavia, non è tutta farina del sacco della Takeuchi, ed è anzi un palese riferimento a una vicenda mitologica ben precisa: la storia di Selene e Endimione.
Selene, dea Arcaica della Luna
Sorella di Helios, il sole, e di Eos, l’aurora, Selene è una Dea arcaica, la personificazione della Luna. Il suo compito? Proteggere il sonno dei mortali dalle tenebre e dalle forze malefiche, quando i fratelli Helios e Eos riposano a loro volta.
Bella nel suo candido pallore, la Dea fa impallidire persino le stelle quando, durante la notte, sale sul suo carro d’argento per attraversare il cielo notturno.
Non pochi si infatuarono di questa eterea Dea. Fra questi non poteva mancare Zeus, con cui Selene generò Herse e Pandia. La storia d’amore più nota di Selene è, tuttavia, quella con il mortale Endimione.
Il mito di Selene e Endimione
La figura di Endimione ha diverse varianti nel mito greco: per alcuni un semplice pastore, per altri un principe, per altri ancora un astrologo che si era occupato di studiare le fasi della Luna. Tutte le versioni concordano, in ogni caso, sulla stravolgente bellezza del giovane, tale che la luna stessa si innamorò di lui.
Selene decise quindi di intercedere presso Zeus e ottenne di rendere Endimione immortale, ma questi sarebbe stato da allora per sempre addormentato. Notte dopo notte, da allora, Selene si prende cura di Endimione, facendogli visita e accarezzandolo coi suoi pallidi raggi.
Nonostante Endimione sia da allora sempre addormentato, si dice che Selene riuscì ad avere da lui ben cinquanta figlie, come cinquanta sono i mesi del calendario lunare che separavano due edizioni dei Giochi Olimpici, di cui le fanciulle si sarebbero fatte patrone.
Un amore che travalica il tempo e abbraccia il mondo
L’amore eterno fra Selene e Endimione si riflette nell’opera della Takeuchi, che lo riadatta in chiave moderna, affiancandolo da un lato alla reincarnazione e allo spiritismo giapponesi e dall’altro ai supereroi americani.
Sailor Moon, come l’ancestrale Selene, combatte le tenebre difendendo gli inermi. Bionda nella versione animata, la principessa serenity ha nel manga un aspetto etereo, con lunghi capelli argentei o di un bianco perlaceo.
La prima arma di Sailor Moon è il diadema lunare. Nella forma da principessa, questo diadema prende la forma di uno spicchio di luna sulla fronte. Lo spicchio di Luna all’altezza della fronte è uno dei simboli iconografici più tipici della Dea Selene.
L’arma più forte di Sailor Moon, almeno nel primo arco narrativo, è invece il cristallo d’argento, come d’argento è il carro di Selene. Argentato è anche l’antico regno lunare, e i suoi abitanti sono belli, eternamente giovani e dotati di poteri sovrannaturali, proprio come gli Dei Greci (anche di questo abbiamo già parlato qui).
La storia di Selene rivive in una sua versione moderna, ispirando e facendo sognare milioni di persone in tutto il mondo, travalicando il tempo e abbracciando il mondo.
Essa non è tuttavia l’unico riferimento alla mitologia greco-romana che la Takeuchi ha inserito: il nostro viaggio continua con i miti legati a Sailor Mercury e Sailor Mars
Tutte le illustrazioni di Sailor Moon appartengono a Naoko Takeuchi e relativi distributori. ©Naoko Takeuchi/PNP, Toei Animation. No copyright infringement intended. All copyrights belong to their respective owners.