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La Grande Ennade: Nun, Nunet e Atum-Ra

by Lyssa
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La mitologia egizia raggruppa le divinità in gruppi. Uno di questo è l’Enneade, o Grande Enneade, il cui centro principale (e primo) era Eliopoli, una città dell’Antico Egitto non lontana da il Cairo.
Il fine della Grande Enneade era l’unire vari culti locali, ma aveva anche lo scopo di fungere da cosmogonia, spiegando la formazione dell’origine dell’universo.

La cosmogonia Egizia: I Nove Dei all’origine del mondo

In origine vi era Nun, l’acqua primordiale, da cui emerse autogenerato Atum (o Ra), il dio-sole.

Egli a sua volta genera la prima coppia dell’Enneade, Tefnut (l’Umidità) e Shu (l’Aria). Tefnut e Shu a loro volta generano Geb (la Terra) e Nut (il Cielo Notturno), da cui nacquero le ultime due coppie: Osiride e Iside a rappresentare l’ordine e Seth e Neftis a rappresentare il caos.

La Grande Enneade non era venerata allo stesso modo in tutto l’Antico Egitto. Oltre alla varietà di miti, in alcune città altri Dei erano ritenuti più potenti dei Nove, così come altre includevano Horus, figlio di Osiride e Iside, come decimo elemento.

Atum mentre tiene a bada Apopi, l'incarnazione del male. Tomba di Ramses I, Valle dei Re
Atum mentre tiene a bada Apopi, l’incarnazione del male. Tomba di Ramses I, Valle dei Re

Atum-Ra, Dio autogenerato

Prima ancora che il mondo si formasse vi erano Nun e Nunet, l’oceano primordiale. Nun era la parte maschile, Nunet la parte femminile. Null’altro vi era, se non l’acqua primordiale, finché da Nun non emerse la grande giovenca, Mehetueret, portatrice di rinascita giacché fra le sue corna si stagliava Atum-Ra, l’autogenerato.

Atum, il dio del Sole che si crea da solo e che da solo crea la prima coppia divina, sorge dal caos del primoridale Nun. Sarà ad Atum il compito di accompagnare l’anima dei faraoni dalle terrene piramidi fino alle stelle.

Viene rappresentato generalmente con forma umana, sul capo il Nemes, il tradizionale copricapo di lino dei Faraoni. Poche sono le sue statue o le sue raffigurazioni, cosa insolita considerata l’enorme importanza dei Atum nel pantheon egizio.

Uno dei miti che vede protagonista Atum-Ra riguarda il serpente Apopi, incarnazoine del caos e del male. Proprio al Dio-Sole Apopi cercava di impedire di sorgere ogni mattina, in una guerra perenne nell’oscurità.

Egli era costretto ad abitare nell’oltretomba, poiché relegato ad essere al di sotto dell’orizzonte, tanto che una versione vuole Apopi come antico Re degli Dei, spodestato poi da Atum-Ra e relegato al mondo dei morti.

Il dio Atum adorato dal faraone Horemheb, Museo di Luxor. Foto di Gérard Ducher via wikimedia commons.
Il dio Atum adorato dal faraone Horemheb, Museo di Luxor. Foto di Gérard Ducher via wikimedia commons.

La sorte di Apopi vuole una perenne guerra contro il Sole, che tuttavia culmina con la cattura del serpente per mano di Atum-Ra e dei suoi aiutanti, per poi venir accoltellato più e più volte.

Per quanto riguarda Nun e Nunet, quest’ultima una volta elevatosi Atum-Ram iniziò a essere identificata con i laghi, i mari e i fiumi: lo stesso Nilo era considerato originato dal fiume primordiale.
Non appare invece strano che il Dio primo dell’Enneade sorga stagliandosi dalle acque primordiali di Nun: questa cosmogonia è facilmente accomunabile al fenomeno dello straripamento del Nilo, necessario in Egitto per l’agricoltura.

Ogni primavera difatti il Nilo straripava, lasciando sulla terra una sostanza simile all’argilla, il limo, necessario per rendere la terra fertile e quindi consetire agli Egizi la coltivazione.

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