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A colpo d’occhio: riconoscere Ermes nelle opere d’arte

by Ecate
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Oggi ti parlerò dell’iconografia e di come potrai riconoscere a colpo d’occhio Ermes, messaggero degli Dei.

Come riconsocere Ermes?

Figlio di Zeus e Maia, Ermes è noto soprattutto per il suo ruolo di messaggero degli Dei, compito che provoca la sua presenza in un altissimo numero di Miti e che gli procura, di conseguenza, anche una certa fortuna come personaggio delle opere d’arte.

Ermes a riposo
Ermes a riposo, copia romana in bronzo da Lisippo, IV secolo a.C, Museo Archeologico Nazionale, Napoli

L’immagine più comune di Ermes è quella di un giovane uomo dall’aspetto atletico, con indosso i suoi famosissimi sandali alati, i talari, il borsellino in cui consegnare i messaggi e il cappello anch’esso alato.

In alcuni casi, le ali gli sbucano invece direttamente dal cranio.

Altrettanto noto è il suo bastone, il caduceo, oggi simbolo dei farmacisti di cui il Dio era protettore e da non confondere con il bastone di Asclepio, legato invece ai medici.

Quando vestito, Ermes indossa abiti semplici, da viaggiatore. Animali a lui attribuiti sono il gallo e la tartaruga.

Mercurio trasporta Pandora, dipinto da Jean Alaux

In antichità, tuttavia, Ermes era rappresentato in ben altre vesti, come un vecchio barbuto e con un fallo sproporzionatamente grande.

In quali scene ritroviamo Ermes?

E’ facile riconoscere questo Dio dai suoi abiti e attributi. Spesso Ermes è rappresentato come comprimario in opere che raffigurano i miti di altre divinità o eroi, o nell’atto di viaggiare per consegnare i suoi messaggi.

Potendo viaggiare ovunque, Ermes poteva essere rappresentato tra le nuvole dorate dell’Olimpo fin nelle oscurità dell’Oltretomba.

Adolf Hirémy-Hirschl – Anime sulle rive dell’Acheronte, 1898, Österreichische Galerie Belvedere di Vienna
Adolf Hirémy-Hirschl – Anime sulle rive dell’Acheronte, 1898, Österreichische Galerie Belvedere di Vienna

Ermes compiva infatti anche il ruolo di psicopompo, ovvero sia la divinità incaricata di accompagnare le anime nell’oltretomba, lasciandole poi alle cure del traghettatore Caronte.

Fra le sue storie d’amore di maggior fortuna iconografica spicca probabilmente quella con Erse, una delle tre figlie del mitico re ateniese Cecrope che avrebbero ricevuto da Atena la cesta di Erittonio (ti ho raccontato la loro storia qui).

Erse, Ermes e Aglauro ritratti da Langrenée nel 1767, dipinto conservato al Museo del Louvre

Se vuoi imparare a riconoscere altri Dei, torna indietro all’articolo sull’iconografia per trovare l’indice.

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